Il Gabinetto di fisica e gli strumenti scientifici
In origine il lato dell’edificio dove è collocata la collezione di strumenti non era chiuso e costituiva un ampio belvedere che permetteva ai collegiali di passeggiare al riparo nei giorni di pioggia.
L’attuale sistemazione degli strumenti si deve ad una mostra “La scienza del cardinale” il cui scopo era mostrare l’attenzione costante che il Collegio ha posto allo studio delle materie scientifiche e l’approccio sperimentale nell’insegnamento delle stesse.
Il materiale è abbondante e va ben oltre la selezione visibile nelle vetrine; gli strumenti conservati costituiscono una testimonianza preziosa dello sviluppo della scienza dal XVIII alla metà del XX secolo. La dotazione era da università più che da liceo.
Nella selezione esposta è possibile ammirare i tre strumenti che costituirono la dotazione iniziale del gabinetto di Fisica a metà del XVIII secolo: una sfera armillare e due globi, celeste e terrestre, che avevano il compito di dimostrare la struttura dell’universo.
Curioso è il “dittico” piccola bussola con meridiana tascabile appartenuto al cardinale Alberoni.
Lo spiccato interesse per l’astronomia che caratterizzò la seconda metà dell’Ottocento ed i primi anni del Novecento sono documentati da un telescopio di Gregory e da uno spettroscopio di Merz; l’inclinometro e il declinometro servirono per lo studio dell’inclinazione e declinazione magnetica e delle componenti del magnetismo terrestre.
Si possono apprezzare anche gli strumenti utilizzati per lo studio dei fenomeni elettrici: una pila di Volta, una batteria di quattro bottiglie di Leyda e l’apparecchio di Melloni utilizzato per fare esperienze sul calore raggiante.
Degno di nota anche l’apparecchio telegrafico portatile, il primo presente a Piacenza, acquistato dal Collegio per ricevere il segnale orario.
Al centro della sala è collocato un modello di macchina a vapore mentre sul piedistallo nero contro la parete è visibile il Cannocchiale dei passaggi o Piccolo meridiano, originariamente collocato nella specola astronomica ed utilizzato per determinare l’ora esatta osservando il passaggio degli astri al meridiano del luogo.
L’aula di fisica, adiacente il museo degli strumenti scientifici, è conservata nella sua sistemazione novecentesca; dal 1966 il mutare del piano di studi del Collegio ha ridotto gli anni di formazione da nove a sei, abolendo il triennio dedicato alla filosofia naturale, cioè alle materie scientifiche. Da allora l’aula non è più stata utilizzata per le lezioni. La formazione scientifica degli studenti era seguita da due professori: il maestro o lettore di filosofia per la parte teorica e un assistenteper la parte sperimentale.