Tessuti e Paramenti
Eccezionale per quantità e qualità, anche se in gran parte non esposta per esigenze conservative, è la collezione di paramenti sacri conservata al Collegio. Nella sezione espositiva della Galleria Alberoni se ne può ammirare una scelta significativa. I paramenti indossati dal cardinale Alberoni nelle celebrazioni liturgiche solenni e private permettono infatti di comprendere un aspetto importante della poliedrica personalità dell’alto prelato piacentino. L’interesse per le stoffe antiche e moderne manifestato dal porporato non si limitò all’acquisto e al collezionismo ma si spinse oltre, verso un intervento diretto nel settore produttivo, che lo vide promuovere in Spagna come ministro di Filippo V una vera e propria manifattura di panni (Real Fabrica de Tapices y Alfombras).
Il corpus di parati appartenuti al cardinale, distinguibili dalla presenza costante delle sue insegne araldiche, propone una campionatura di stoffe a telaio, ricami e pizzi di altissima qualità tecnica, attraverso cui è possibile leggere uno spaccato inedito della migliore produzione tessile tardobarocca. Per i ricami l’unico nominativo fino ad ora emerso dalle carte d’archivio alberoniane è quello del piacentino Pietro Scilti, autore nel 1751 del ricamo d’oro che incornicia, inglobando le insegne del cardinale, uno sfolgorante tessuto operato lionese in seta policroma, oro e argento, che compone un Paliotto destinato in origine ad un altare della chiesa di San Lazzaro. La meravigliosa stoffa a motivi naturalistici (fiori e grappoli d’uva) utilizzata nella parte centrale è realizzata con una tecnica particolare di inserimento delle trame di diverso colore (il cosiddetto point rentré), inventata dal tessitore lionese Jean Revel tra il 1730 e il 1740 circa. Se il ricamo, negli anni in cui visse l’Alberoni, si impose come l’espressione tessile più alla moda e apprezzata specie in ambito liturgico, le stoffe a telaio possedute dal cardinale non sfigurano al confronto. I pochi paramenti confezionati con sete operate indicano come alta e accurata fosse la qualità espressa nella scelta dei materiali, acquistati per lo più sul mercato francese, leader nel settore a quel tempo. Massima cura veniva riposta anche nella scelta degli accessori di corredo ai parati: lo si percepisce, per esempio, nel modo di proporre lo stemma cardinalizio, fatto ricamare con soluzioni tecniche e stilistiche sempre diversificate nei dettagli da un indumento o da un arredo all’altro.