Sala degli Argenti
Una raddoppiata selezione dei più preziosi capolavori dell’oreficeria alberoniana
Notevolmente accresciuta nei pezzi esposti è la straordinaria selezione di argenti, nella quale il Busto reliquario di San Vincenzo de’ Paoli, capolavoro di Angelo Maria Spinazzi (1693-1785/89), ornato con stola in rame arricchita da motivi floreali e il cui volto in argento massiccio riproduce con eccezionale finezza le sembianze del santo, è ora stabilmente esposto al pubblico e si confronta con lo straordinario Ostensorio d’argento gemmato e dorato, opera dello stesso argentiere.
Tempestato da oltre seicento lucenti e sfarzose pietre preziose – topazi, rubini, zaffiri, diamanti, ametiste, granati, giacinti, crisoliti, smeraldi – è senza dubbio una delle più fulgide espressioni dell’oreficeria tardo barocca.
Accanto all’Ostensorio possiamo ora apprezzare l’elegante Madonna con il Bambino realizzata da un argentiere napoletano operante nella prima decade del XVIII secolo e l’Ostensorio a sole con lunetta, opera di un argentiere romano attivo nel primo quarto del XVIII secolo.
Completano l’esposizione il Turibolo con navicelle portaincenso di Gregorio Spinazzi (1736–1806), l’Ostensorio reliquario architettonico di un argentiere dell’Italia settentrionale attivo tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo, la Brocca con piatto in argento sbalzato, recanti lo stemma del Cardinale Alberoni, dell’argentiere Christian Winter (1661 – 1737), accompagnati a un ulteriore piatto con stemma alberoniano di un argentiere europeo del XVIII secolo e una selezione di calici, pissidi, patene, realizzate nel XVIII secolo.